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Biostabile - Strategie innovative per salvaguardare e migliorare la biodiversità nei Prati Stabili della Valle del Mincio.

Promuovere un atteggiamento plurale per la biodiversità

Targa informativa per la diffusione delle iniziative nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Elaborazione grafica a cura degli autori.Targa informativa per la diffusione delle iniziative nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Elaborazione grafica a cura degli autori.
Il progetto Biostabile, iniziativa sostenuta da Regione Lombardia nell’ambito dei Progetti pilota e sviluppo di innovazione (Operazione 16.2.01) del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, propone un approccio plurale inteso a sviluppare e attuare strategie diversificate per migliorare la biodiversità dei Prati Stabili della Valle del Mincio. Per il conseguimento di tale obiettivo, il progetto, coordinato dalla Latteria San Pietro, intercetta nelle due aziende agricole Azzoni e Colombara l’autenticità di chi concorre quotidianamente al mantenimento della praticoltura stabile e nei due centri di ricerca dell’Università di Milano e del Politecnico di Milano le adeguate competenze per un’indagine che interviene eNicacemente su tre livelli, agronomico, paesaggistico ed economico.

Monitorare la biodiversità: contribuire alla resilienza degli ecosistemi agricoli

La diversità vegetale nei Prati Stabili nella Valle del Mincio. Foto: Latteria San Pietro.La diversità vegetale nei Prati Stabili nella Valle del Mincio. Foto: Latteria San Pietro.
I prati stabili rappresentano un ecosistema agricolo tradizionale di grande valore ecologico, caratterizzato da una gestione sostenibile basata su sfalci stagionali e pascolo controllato. Al contrario dei sistemi agricoli intensivi, questo tipo di ambiente favorisce la biodiversità, fornendo un habitat ideale per numerose specie vegetali e animali e contribuendo alla qualità del suolo. In questo contesto, il presente studio ha analizzato la biodiversità nei prati stabili, con particolare attenzione alla variazione delle specie floristiche durante i quattro tagli stagionali. Sono stati raccolti dati dettagliati in parcelle di 1 m², monitorando la composizione delle specie e i cambiamenti nella ricchezza floristica. Parallelamente, sono stati effettuati campionamenti per valutare la qualità biologica del suolo (QBS) e la biodiversità degli anellidi, con l’obiettivo di esplorare la correlazione tra diversità vegetale e salute del suolo. I risultati evidenziano una maggiore biodiversità nel primo taglio, seguita da un progressivo calo nei successivi, probabilmente legato alla competizione tra le specie e all’esaurimento delle risorse. Rispetto ai seminativi, i prati stabili dimostrano una capacità superiore di sostenere una ricca diversità vegetale e animale, contribuendo alla resilienza degli ecosistemi agricoli e alla mitigazione degli impatti ambientali.

Adottare uno sguardo paesaggistico: muoversi all’intersezione tra uomo e natura

In continuità con l’esperienza pregressa del Piano Integrato d’Area, lo studio propone una visione d’insieme per la Valle del Mincio che muove da un’interpretazione paesaggistica dei Prati Stabili, quale esito di continue riscritture dovute all’interazione uomo-natura. Attraverso la costruzione di un ricco apparato cartografico, il sistema dei Prati è dapprima indagato quale componente primaria di un’eterogeneità paesaggistica e successivamente valutato in termini relazionali. Lo studio della compresenza tra gli elementi portanti del sistema insediativo e i caratteri ambientali dell’area evidenzia la diversità dei legami che costituiscono il tessuto territoriale, con effetti più o meno positivi sulla valorizzazione della varietà biologica. In una logica di ricomposizione delle circostanze fertili e delle potenziali conflittualità di origine antropica, la ricerca avanza l’individuazione di ambiti e attenzioni strategiche orientate alla salvaguardia, gestione e pianificazione della biodiversità locale.

Pianificare la sostenibilità: pensare a nuove strategie per il futuro

Intervista sul progetto Biostabile tenutasi a Goito (MN) durante la XXVII Fiera del Grana Padano dei Prati Stabili. Foto: Carmen Angelillo.Intervista sul progetto Biostabile tenutasi a Goito (MN) durante la XXVII Fiera del Grana Padano dei Prati Stabili. Foto: Carmen Angelillo.
La distribuzione di un questionario durante la scorsa Fiera del Grana Padano dei Prati Stabili ha permesso di studiare il profilo e le preferenze di un campione di consumatori dell’area, raccogliendo dati sulla conoscenza dei Prati Stabili e del Grana Padano DOP, e sulla fiducia dei partecipanti nell’efficacia di politiche orientate alla biodiversità e alla valorizzazione del territorio. L’analisi dei dati ha permesso di individuare le principali dimensioni delle preferenze dei consumatori e la loro consapevolezza sugli aspetti di sostenibilità, inserendo il lavoro nella già affermata letteratura sui consumi. Inoltre, utilizzando la metodologia partecipativa della Mappatura Concettuale di Gruppo, sono stati coinvolti operatori del settore, rappresentanti delle istituzioni ed esperti in materia chiedendo loro di identificare quali sono le aree strategiche per la tutela e la promozione dei Prati Stabili. I risultati hanno evidenziato l'importanza di integrare la sostenibilità nei processi produttivi e di conservazione, affiancando iniziative promozionali mirate a rafforzare l’identità del territorio, progetti di educazione e di supporto al turismo sostenibile nell’area.

Tessere sinergie per coltivare il futuro dei Prati Stabili

Vista d’insieme sui Prati Stabili della Valle del Mincio. Foto: Latteria San Pietro.Vista d’insieme sui Prati Stabili della Valle del Mincio. Foto: Latteria San Pietro.
Il lavoro corale condotto all’intersezione tra sguardi e attitudini incide sull’avvenire del contesto mantovano con effetti di natura ecosistemica. Iniziative come Biostabile, ampie e diversificate, comportano una molteplicità di ricadute che vanno ben oltre i confini agroalimentari, coinvolgendo non solo i protagonisti del settore ma anche coloro che qui, nel quotidiano, sperimentano l’abitare. Coltivare il futuro dei Prati Stabili, implica l’adozione di un atteggiamento rinnovato che, attraverso cure e attenzioni costanti, coniuga la gestione agricola con la tutela dell’ambiente e concorre alla salvaguardia e alla proiezione futura di questi luoghi. Tra i maggiori lasciti di Biostabile emerge l’insieme delle consapevolezze acquisite e diffuse, nonché il motore per un crescente miglioramento della gestione dei Prati Stabili e lo sviluppo di scenari futuri sostenibili.