Il Fiume Mincio, unico emissario del Lago di Garda e ultimo affluente di sinistra del Po si snoda in gran parte nel territorio mantovano per una lunghezza complessiva di 73 km.
Il Mincio nasce dal lago di Garda in corrispondenza di Peschiera del Garda (VR), entra in territorio mantovano dopo pochi chilometri, a Ponti sul Mincio, si dirige verso Mantova a formare i tre laghi che la circondano e termina la sua corsa nel Po a Sacchetta di Sustinente. Durante il suo tragitto riceve apporti idrici da numerosi corsi d'acqua.
L'attuale aspetto del Mincio è fortemente influenzato dalle opere antropiche che si sono susseguite nel corso dei secoli per dominare il corso delle acque. In brevi tratti, il fiume conserva ancora importanti elementi di naturalità e l'andamento a meandri caratteristico dei fiumi di pianura.
Anticamente il territorio mantovano era completamente dominato dall'acqua ed in particolare l'intero territorio da Rivalta fino al Po era un'unica palude, dalla quale emergevano soltanto le zone più rialzate, scelte dall'uomo per i propri insediamenti. L'area dove ora sorge Mantova era probabilmente simile ad un "arcipelago" di piccole isole. Soltanto nell'anno 1190 l'ingegnere idraulico Alberto Pitentino diede inizio a grandiose opere di sistemazione idraulica che, almeno nelle loro linee essenziali, sono tuttora funzionanti e alle quali si deve la presenza, attorno alla città di Mantova, dei tre laghi formati dal fiume. A Pitentino, secondo alcune fonti, è dovuto anche il primo progetto del sostegno di Governolo, che doveva regolare la confluenza del Mincio nel Po. Fondamentale per questo scopo fu l'opera di Gabriele Bertazzolo.