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Il settore lattiero caseario

Il settore lattiero caseario
Negli ultimi anni il comparto lattiero ha subito profonde modifiche strutturali, dovute a diverse cause tra cui: l’anzianità degli imprenditori, la mancanza di successori, i processi di globalizzazione, l’espansione dei centri urbani ed anche il termine del regime delle quote latte. Gli esiti di questa trasformazione possono essere sintetizzati in una generale diminuzione degli allevamenti ed un aumento dei capi allevati, con conseguente maggiori dimensioni degli allevamenti rimasti.
Si tratta di un fenomeno di concentrazione delle attività e delle filiere zootecniche, in atto già da diversi anni, che tendono ad addensarsi in determinate aree con allevamenti di maggiori dimensioni e con capi più produttivi.
Per il territorio dei prati stabili mantovani possiamo osservare queste dinamiche mediante i dati pubblicati dall’Anagrafe Zootecnica del Ministero della Salute: dal 2010 al 2020 si osserva una diminuzione degli allevamenti vaccini del 16% ed una stabilità dei capi allevati, con un aumento delle dimensioni medie delle mandrie (+20%). Ci sono però delle differenze fra i quattro Comuni: a Goito e Porto Mantovano gli allevamenti sono variati di poco, ma a Marmirolo e soprattutto a Roverbella (- 49%), sono calati significativamente. Tuttavia rispetto a quanto è avvenuto nel resto del territorio mantovano, nell’area dei prati stabili la contrazione e la concentrazione zootecnica è meno evidente, ad indicare che qui il settore lattiero riesce ad essere maggiormente resistente (e resiliente). 

Per maggiori informazioni leggi tutto nel documento allegato.
Il settore lattiero caseario