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Prati Stabili, un nuovo modello di governance per la Valle del Mincio

18/03/2022

Prati Stabili, un nuovo modello di governance per la Valle del Mincio
All’interno del progetto integrato d’area “Valorizzazione del territorio dei prati stabili della Valle del Mincio”, finanziato grazie al PSR Lombardia 2014-2020, è stato realizzato, in collaborazione con il Politecnico di Milano - polo territoriale di Mantova, e in particolare dal gruppo di lavoro formato dal Prof. Carlo Peraboni e dall’architetto Carmen Angelillo, un documento contenente una proposta di governance per il territorio dei  prati stabili della Valle del Mincio, con l’obiettivo di fornire un riferimento alle Amministrazioni pubbliche per definire una nuova strategia di sviluppo per i territori dei quattro comuni di Goito, Marmirolo, Porto Mantovano e Roverbella. 

La ricerca è stata sviluppata per costruire una visione territoriale di tipo unitario, arrivando a elaborare un documento di indirizzo strategico in grado di comunicare una proposta complessiva per il territorio. Per farlo, lo studio parte dall’analisi del paesaggio, in primis dall’individuazione delle unità di paesaggio e poi della loro struttura.

A ciò si aggiunge l’analisi di due categorie di elementi: di carattere sistemico (canali storici e manufatti idraulici; ciclopedonali; entità geomorfologiche lineari); di carattere puntuale (beni storico architettonici; nuclei di antica formazione; alberi monumentali).

Dall’analisi si evince è che i prati stabili sono un paesaggio agrario tradizionale, che viene evidenziato attraverso la sovrapposizione e l’interazione di elementi costitutivi differenti (uomo-natura).

Il ruolo dei Prati Stabili

Quello che emerge chiaramente è il ruolo dei prati stabili come promotori di distintività del territorio della Valle del Mincio.  

Le elaborazioni svolte hanno messo in evidenza come quest’area debba essere descritta per le sue qualità morfologiche e paesaggistiche ma, al tempo stesso, anche per la sua forte valenza storico-culturale in grado, a distanza di anni, di raccontare e testimoniare la permanenza di valori agricoli e culturali fortemente identitari.

L’elemento del prato stabile deve quindi essere rappresentato in modo efficace, la sua presenza deve essere valorizzata e riconosciuta nei piani di governo del territorio, e più in generale nel sistema di governance territoriale. In altre parole nello studio si è verificata la possibilità di assumere la coltura del prato stabile come agente connettivo capace di aggregare un sistema di valori identitari e distribuiti. Infatti il prato stabile è un elemento di continuità, che svolge un ruolo attivo, resiste all’espandersi delle infrastrutture, ma non impedisce la trasformazione delle aziende, anzi rappresenta un valore verso cui il territorio si riconosce.

L’agricoltura ha permesso il mantenimento di questo tipo di paesaggio, la permanenza dei prati stabili è quindi legata alla presenza dell’attività agricola e allo stesso tempo può essere una rilevante leva per la filiera agroalimentare, quest’ultima in grado di rafforzare la distintività di questo territorio proprio a partire dai prati stabili.

Nella governance territoriale si dovrebbe perciò procedere da un lato al rafforzamento del valore identitario dei prati stabili, in modo da estendere la conoscenza di questo valore ad aumentare la consapevolezza rispetto alla necessità di una sua tutela; dall’altro al promuovere la riconoscibilità esplicita di questo valore all’interno delle visioni progettuali dei piani di governo del territorio in modo da definire basi di conoscenza coordinate e condivise come presupposti delle differenti azioni comunali.

Le linee d'azione

Nel lavoro del Politecnico si delineano tre linee d’azione per sviluppare una strategia di valorizzazione del territorio dei prati stabili della Valle del Mincio:

1. La tavola delle sensibilità del sistema paesistico dei prati stabili: l’ipotesi è quella di impegnarsi nella produzione di una carta di sensibilità paesaggistica di piano d’area e non solo di livello comunale, per avere una visione comune e condivisa di sensibilità paesaggistica, in questo modo si vuole dare valore al prato stabile come elemento che lega il paesaggio.

2. Completamento della sperimentazione svolta per la lettura delle permanenze: l’ipotesi di lavoro è quella di verificare l’interesse a completare il lavoro di lettura dei caratteri delle permanenze in relazione alla possibile promozione di un sistema di valori capace di divenire elemento propulsore di una rinnovata identità collettiva. Rappresentare il ruolo dei prati stabili non come elementi residuali e marginali di un sistema produttivo passato, ma come elementi capaci di trasmettere, nel tempo, un sistema di valori dal forte significato paesaggistico e territoriale. 

3. Predisposizione di un sistema di obiettivi paesistici condivisi e verificati come coerenti per il PIA: l’idea da cui muove la proposta di governance è che, coinvolgendo i soggetti promotori di strategie di programmazione territoriale, si elaborino indirizzi generali, che vengano costruiti e riconosciuti come rilevanti dalle singole municipalità in modo da essere riconoscibili come vocazioni, peculiarità ed opportunità di interesse per il progetto di territorio.
Si tratta di cogliere l’opportunità per definire, in modo condiviso, un sistema di obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione a valenza strategica per la politica territoriale partendo da presupposti di carattere paesaggistico, e di verificare le coerenze tra le strategie di intervento e il sistema dei valori proprio dei prati stabili.
La strategia da seguire è quindi unirsi come territorio, per valorizzare i prati stabili e le produzioni agroalimentari dell’area. Seguendo quelli che sono i risultati dello studio di governance i sindaci dei comuni della Valle del Mincio, hanno espresso la volontà degli enti locali di voler proseguire nel progetto di valorizzazione e tutela del territorio e delle sue produzioni agroalimentari, annunciando la decisione di iniziare il percorso di candidatura dei Prati Stabili a Patrimonio mondiale culturale e naturale dell’Unesco.