Sono stati effettuati tre tipi di campionamento del suolo: misurazione della densità apparente, utilizzando una trivella con un volume specifico; prelievo di campioni profondi a 30 e 60 cm con una trivella manuale; e analisi della qualità biologica del suolo (QBS) e della diversità degli anellidi, con campioni di 10 cm³ e 20 cm³ rispettivamente. I campioni sono al momento in fase di elaborazione presso uno studio di analisi e verranno pubblicati al termine del progetto.
La qualità del suolo dei prati stabili è di fondamentale importanza per diversi motivi ecologici e agronomici. Un suolo di alta qualità in questi ecosistemi agricoli tradizionali è ricco di nutrienti, ha una struttura fisica stabile e un'elevata capacità di ritenzione idrica, favorendo la crescita di una varietà di specie vegetali e sostenendo una ricca biodiversità. La presenza di una complessa rete di organismi del suolo, come anellidi e microrganismi, contribuisce alla decomposizione della materia organica e al riciclo dei nutrienti, migliorando ulteriormente la fertilità del suolo. Inoltre, i grazie ai suoli di alta qualità svolgono un ruolo cruciale nella prevenzione dell'erosione, nella regolazione del ciclo dell'acqua e nella mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso il sequestro del carbonio. Questi campioni forniranno un quadro generale sulla ricchezza all'interno del suolo, essenziale per preservare i servizi ecosistemici che essi forniscono e garantire una produzione agricola sostenibile e resiliente.
Una seconda parte dello studio riguarda i campionamenti delle essenze vegetali presenti. Nei medesimi campi in cui sono stati fatti i campionamenti del suolo, è stato effettuato uno studio sulla biodiversità che mostrerà la ricchezza delle specie presenti nei prati stabili delle due aziende, caratterizzate da suoli e gestioni differenti. Per ogni campo sono state studiate le specie presenti su una parte della superficie del campo prima che fosse sfalciato. Durante la stagione, vengono di norma effettuati dai cinque ai sei sfalci. Il primo sfalcio è stato effettuato a giugno, con un mese di ritardo rispetto al tradizionale maggengo, a causa delle elevate precipitazioni nel mese di maggio. Il secondo taglio è stato fatto ad inizio luglio, e i tagli successivi seguiranno all'incirca ogni 40 giorni. Il nostro studio mostrerà innanzitutto la ricchezza delle specie vegetali e, successivamente, anche il cambiamento delle specie prative durante l'anno e dopo ogni sfalcio.